Com’è nata Vigneti Valle Roncati?

Vigneti Valle Roncati è nata dal mio desiderio di seguire le orme di mio nonno Giuseppe Fassa, viticoltore a Briona fin dai primi del ‘900. Ho fondato l’azienda nel 1997 insieme a mia moglie Cecilia Bianchi: una scelta ragionata, ma anche dettata dalla passione e dal cuore.

Che varietà coltivi e che denominazioni ti rappresentano?

Coltiviamo Nebbiolo, Barbera, Erbaluce, Vespolina e Uva Rara, con cui produciamo il Sizzano DOC, il Fara DOC, i Colline Novaresi Nebbiolo, Barbera, Vespolina, Uva Rara e Bianco (con l’erbaluce), e con il nebbiolo produciamo anche il Pepin vino passito.

Spiegaci il tuo lavoro in vigna e in cantina.

Sovraintendo con l’ausilio dell’agronomo e dell’enologo a tutte le operazioni di campagna ed in cantina. Il vigneto è condotto secondo i principi della lotta guidata, utilizzando tecniche ecocompatibili e prodotti rispettosi dell’ambiente. In cantina l’obiettivo è quello di creare vini pregiati, seguendo una scrupolosa vinificazione tradizionale.

Quale messaggio vuoi dare con il tuo vino?

Fare conoscere i vini dell’Alto Piemonte, soprattutto quelli delle Colline Novaresi, la loro qualità eccellente e la loro storia più che millenaria a dispetto di tanti altri vini italiani provenienti da vitigni internazionali.

Cosa ti lega di più al tuo territorio, e cosa ritrovi di questo nel vino che produci?

I ricordi dell’infanzia, quando trascorrevo felicemente una parte delle vacanze estive dai nonni, che già producevano vino. I ricordi della loro fatica quotidiana nel condurre i vigneti in modo perfetto senza le attrezzature e le tecnologie attuali. Nel vino che produco ritrovo tutte le emozioni ed i ricordi di allora rivisitati da adulto. Allora per me era un gioco, un divertimento senza preoccupazioni, ora è una responsabilità ed un impegno personale volto ad un miglioramento continuo e mirato verso la qualità ad un prezzo accessibile a tutti.

Quali sono i sapori tipici della tua terra che ti piace abbinare ai tuoi vini?

La nostra terra è madre del riso, le ultime risaie fanno da cornice alle prime colline vitate. Il binomio riso e vino è indissolubile; il risotto da noi chiamato “paniscia” (novarese) bene si abbina alla Vespolina o all’Uva Rara così come i salumi, il famoso salam d’la duja (salame conservato sotto grasso) o il fidighin (salame con aggiunta di fegato, sempre conservato sotto grasso). Siamo anche patria del gorgonzola, quello dolce si accompagna ottimamente con il Nebbiolo ed il Barbera e quello piccante si sposa egregiamente con il Pepin. E infine cosa c’è di meglio di un buon Fara o Sizzano da abbinare allo stufato di asino con polenta, ad un arrosto o alla casseoula (costine di maiale e verza)?

Un tuo bel ricordo “enologico”.

La mia prima bottiglia ufficiale: Nebbiolo 2005 Vigna di Sotto.

Il vino: passione solitaria o condivisa con famiglia, figli o amici?

Passione assolutamente condivisa con la famiglia, con gli amici e i miei collaboratori.

Cosa ti fa infuriare e cosa invece ti riempie di gioia?

Restando in tema di vino mi fa infuriare quando mi dicono ….”non sapevo che in provincia di Novara si facesse il vino” (pensando tutti al riso e alla gorgonzola). Mi riempie di gioia quando nelle degustazioni dei vini delle Colline Novaresi si rendono conto che nulla hanno da invidiare ai “cugini della Langa e del Roero”.

Un sogno, un rimpianto e un progetto.

Un sogno: un’unica grande DOC e DOCG dell’Alto Piemonte. Un rimpianto: non esserci stato quando hanno fatto il disciplinare del “Colline Novaresi Bianco”. Un progetto: portare ai massimi livelli i vini dell’Alto Piemonte.

Un messaggio agli amici di Svinando.

Cari amici venire a visitare le Colline Novaresi: ne vale la pena!

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